- Cibelli + Guadagno Architetti

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Concorsi

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1°CLASSIFICATO


Centro Del Gusto Dei Monti Dauni

Concorso di Idee “Centro del Gusto dei Monti Dauni_ex convento di San Francesco” - PSL Meridaunia, Asse III - Mis. 313 az. 2 "Creazione di Centri di Informazione di Accoglienza Turistica"_GAL MERIDAUNIA 2013


Gruppo di progettazione
Cibelli+Guadagno
Tiziana Di Sipio
Grazia Villani



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INVITO


Concorso nazionale ad inviti per il Mobile di Saluzzo.
“Gli oggetti per i rituali domestici"

1°edizione_2012

Credenza Campana. la tradizione reinterpretata.

         La credenza "Campan@" nasce con l’idea di recuperare un arredo della tradizione popolare mediterranea attraverso una sua reinterpretazione formale che sappia coglierne anche le suggestioni più intime.
Il "mobile credenza della nonna" era un "prezioso scrigno" fatto di materiali semplici, che custodiva cose semplici ma straordinariamente importanti. Così in questa reinterpretazione della popolare credenza ciò che era contenitore diventa esso stesso oggetto da contenere all’interno di una "campana di vetro", recuperando così un’immagine quasi sacrale della vita domestica
(come le icone sacre raffiguranti le principali "santità" collocate in campane di vetro, diffusamente presenti nelle case contadine e popolari dal ‘700 alla metà del ‘900).
         
         Il processo formale adottato è quello della scomposizione degli elementi formali principali e nella loro successiva ricomposizione in un nuovo oggetto che procede in una dissolvenza verticale dal pieno al vuoto.
La credenza, oltre ai consueti cassetti, ante e mensole in vetro, utilizzabili in maniera classica, è attrezzata con un supporto scorrevole dotato di display touch-screen che la rende il punto focale dell’ambiente giorno diventando così il supervisore per il controllo di tutto l'impianto domotico ma anche elemento di scambio con l’esterno per la sua capacità di connessione alla rete internet. Il frontale in cristallo temperato e laccato a specchio, inserito in orizzontale nel supporto scorrevole in legno d’ulivo, crea un forte impatto estetico. Il display è da 15" con touch screen retroproiettato: sfiorando il cristallo con il dito si possono effettuare tutte le normali operazioni di input.
         
         La credenza "Campan@" diventa quindi un oggetto che comunica tanto con il passato per forme e suggestioni rievocate, tanto con il futuro essendo oggetto altamente tecnologico, recuperando la sua immagine/funzione di fulcro dell’abitazione.



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PROGETTO SELEZIONATO NELLA SEZIONE DESIGN- INTERNI


Con[temporanea] Premio di Architettura per
la Capitanata
[01] 2010


Museo del Tesoro della Cattedrale di Troia (FG)

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Parco della Memoria di San Giuliano di Puglia,  
dedicato alle vittime del sisma del 31.10.2002.
02_2006

Anima Madre

         "Molto (devo ammettere) combatto con la mia personale spiritualità, sempre meditabonda, per quella parte di ANIMA che non intende piegarsi alla sacralità di un dipinto. E questo rende difficile il compito ad un artista di far capire che in ogni opera c?è quel pizzico di sacralità che ci appartiene.

(E dunque) nella particolarità di questo progetto artistico ho identificato "L'ANIMA" nel segno circolare, nonché spinoso, di una forma che ben conosciamo, riconducibile sia alla corona di spine di Cristo, sia al cilicio che ci portiamo dentro il petto, atto a mortificare le incolmabili pene visibili/nascoste della nostra anima.

In sintesi: lungo un percorso spirituale verranno collocate dieci "zolle" di pietra, intatte nella loro integrità cubica, sulle quali "L'ANIMA" dei bambini, incisa, evocherà l'elemento ricettivo della amorosa sofferenza e del recupero della memoria storica. Mentre un "SUDARIO" accoglierà "L'ANIMA MADRE" (su di se) a cielo aperto, quale contenimento uterino della vita e della morte, al contempo.

(Per concludere) essendo la magia dell'Arte con la magia della Sacralità di un'opera unica e sola cosa, ecco dunque che l'ANIMA ne è piacevolmente emozionata, pertanto, una tale opera sicuramente si aprirà ai legami del cuore e al dialogo con la fede."


Leon Marino


Gruppo di lavoro
Capogruppo: Luigi Cosenza,

Progettisti
Antonio Stefano Cibelli
Piero Guadagno
Riccardo Morello
Fiorentino Sarro,
Alberto Bonfanti,
Antonio Inglese
Anna Polisano

Collaborazioni
Leon Marino, Maria Teresa CIbelli, Vergano Maurizio, Francesco Calsolaro.


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1° CLASSIFICATO


la nuova sistemazione di Piazza Santa Croce a Troia (FG)
_1999

         L'idea di citta' contemporanea, nella realta' italiana, non puo' prescindere dall'idea di centro storico. Come un codice genetico reca nella sua catena la "memoria" di un essere vivente, cosi' l'organismo urbano si e' stratificato nel corso della storia portando con se la memoria di quel processo evolutivo fatto dall'interazione intima di cose e di persone. Il trascorrere dei secoli ha dato vita all'organismo "citta'" che altro non e' che un mirabile momento di dialogo tra forme e culture diverse succedutesi nel tempo.
        
        La memoria del luogo quindi diventa elemento importantissimo da conservare e tramandare in continuum; la memoria non ha punti di arrivo, quello che facciamo oggi sara' la memoria di domani. Intervenire secondo la logica della "architettura sostenibile" nell'ambito del centro storico puo' significare proporre una architettura "discreta", "non invasiva" (ma non senza forza espressiva), nel senso che non altera la struttura e la memoria del luogo su cui insiste ma, seguendo la logica dell'installazione, si limita ad incidere sulla "memoria RAM" del luogo stesso.
        
       Non puo' esserci rinascita senza rinnovamento, infatti, la parola tradizione ha la stessa etimologia di tradimento, il che significa tramandare trasformando e possibilmente arricchendo in maniera contemporanea. Il rinnovamento passa attraverso la coerenza intellettuale di quella societa' che, diventando espressione autentica del proprio tempo, da' il suo contributo al processo continuo di formazione-conservazione della memoria del luogo. La citta', e quindi il suo nucleo piu' antico, ha le caratteristiche di un "organismo vivente" che muta, si trasforma e si adatta senza restare prigioniero di se stesso e della propria memoria ma pur sempre nel suo rispetto.

         La nostra idea di citta' prende forma nella progettazione di un vuoto urbano nel centro storico millenario della citta' di Troia (FG), mediante:
- la multimedialita' dell'uso della piazza, uno spazio-teatro dove poter svolgere manifestazioni culturali ed aggregative nell'ambito di uno scenario in cui si fondono immagini d'arte ed architettura;
- un intimo connubio con l'arte, dove la struttura architettonica e' ideata in armonia con l'opera pittorica e quindi non supporto ma parte integrante (estetica e funzionale) dell'opera stessa;
- una comunicazione fatta di forme e spazi che vanno oltre gli schematismi estetizzanti comunemente assunti in discutibilissime interpretazioni della cultura e della tradizione architettonica.
Piazza Santa Croce rappresenta urbanisticamente un punto notevole per la struttura del centro storico di Troia. , E' infatti, una delle poche piazze compiutamente delimitate da edifici sui quattro lati che la connotano spazialmente generando uno spazio chiuso e raccolto che invita allo "stare".

        La centralita' della piazza, connotazione spaziale e formale intrinseca del luogo, ma anche centralita' rispetto alla forma urbana del centro storico di Troia, caratterizza questo spazio, una volta probabilmente sede di una chiesa detta di Santa Croce. Negli ultimi decenni la piazza e' stata utilizzata come sede del mercato ittico ed ortofrutticolo all'aperto, esplicitando in questo particolare modo, la sua vocazione di luogo d'incontro e relazioni sociali.

        Il progetto si propone di dare nuova vitalita' ad un luogo da tempo ingombrato da banchi mercato e automezzi, facendogli acquistare la funzione di "piazza teatro", spazio ove tenere manifestazioni culturali, d'arte e spettacolo, ma anche semplicemente luogo per lo "stare" o per il contemplare le opere pittoriche (pannelli in ceramica di Vietri cm 100 X 150) dell'artista Leon Marino. L'opera è una sequenza pittorica di "anime spirali" definite dall'artista " Le isole spinose della spiritualita' individuale" seguendo l'orientamento di una simbologia figurale laico - religiosa. La forma grafica - pittorica che l'artista ripete sui suoi pannelli e' riconducibile alla corona di spine che propone un concetto di "anima" dentro il quale si configurano ed evocano le molteplici manifestazioni spirituali dell'uomo moderno. La simbologia usata si riversa nel mistero e, rifacendo un percorso a ritroso ne diventa astrazione di memoria, ornamentale, sulle nostre bellissime cattedrali pugliesi. Il principio base dell'opera ci impone di riflettere sulla tradizione, specie se ad essa fanno poi riscontro al contempo la modernita' delle campiture coloristiche e i piani di luce del nostro territorio, vale a dire, di un Sud dove la luce e l'ombra, il bianco e nero, l'ocra e l'azzurro, cosi' come la vita e la morte, non sono mai antitetici, ma naturalmente complementari tra loro. La disposizione delle opere (collocate su supporti rivestiti in rame preossidato) rievoca il tracciato di una processione, una Via Crucis, un luogo di contemplazione. I camminamenti si dilatano e si comprimono, allargandosi in alcune direzioni e restringendosi in altre, come a condensare lo spazio sui punti focali rappresentati dalle ceramiche di Leon Marino che, con il loro continuo rimando al mistero dell'"Anima", interpretano il contenuto di una cultura religiosa di antica tradizione. Nel progetto e' poderosa l’idea del rito Cristiano della processione a piedi e la presenza di elementi metallici incrociati sorretti dalle "Anime" di Leon Marino sul lato Ovest della "piazza della Santa Croce", evoca i crocefissi del Calvario, fortemente presenti nell'immaginario collettivo locale nel rito penitenziale delle "Catene" del Venerdi' Santoale opera sicuramente si aprirà ai legami del cuore e al dialogo con la fede."

 

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