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Architettura

Architettura_Restauro e Recupero

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Il complesso architettonico dell' ex Convento di San Domenico, urbanisticamente posto a cerniera tra il Centro Storico e la zona di espansione della città, riassume un'immagine architettonica ed un ruolo di aggregazione sociale e culturale degni della sua importanza. La chiesa e l’annesso convento, ampliato nel 1700, vennero abitati dai Domenicani fino al 1810, finché le leggi napoleoniche lo soppressero definitivamente.Divenuto di proprietà comunale, nel tempo lo stabile ha subito gravi rimaneggiamenti e modifiche anche sostanziali causate dalle diverse destinazioni d’uso, ma conserva ancora un aspetto di luogo fortificato.L’ex convento  assume la funzione di “contenitore socio-culturale” della Città, come negli intenti della committenzaOspita l’archivio storico, la biblioteca civica, una sala convegni, sale studio e multimediali, gli uffici dei Servizi Sociali, del "Piano di Zona", il "Centro di Accesso Pubblico ai Servizi Digitali Avanzati" e una galleria per esposizioni temporanee d’arte. Il nuovo progetto è stato impostato sul rispetto della distribuzione tipologica caratteristica delle strutture conventuali, con corte centrale e galleria di distribuzione alle “celle” perimetrali. Sono state quindi eliminate le tramezzature e le superfetazioni che bloccavano il percorso circolare e continuo della galleria intorno alla corte, è stata conservata l’unica volta originale sopravvissuta allo scempio degli anni come testimonianza storica del passato, sostituiti i pavimenti in granigliato di cemento con parquet tradizionale in legno, rifatti integralmente i serramenti e realizzati ex novo tutti i sistemi impiantistici.Particolare attenzione è stata dedicata al controllo della luce. Un articolato impianto illuminotecnico connota funzionalmente ed esteticamente i  diversi ambienti. Sono stati creati dei percorsi di luce lungo tutto il perimetro della galleria, in un’unione totale fra luce e architettura.

 

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Lavori di restauro
dell'ex Convento di San Francesco
Troia(FG)_2006

         
Il complesso dell’ex-convento di San Francesco (che con l’annessa chiesa risale all’antico Monastero di San Martino del 1050, successivamente ampliato e trasformato in stile barocco dai frati di Montevergine nel 1737). Dopo la sua soppressione nel 1809 dovuta alle leggi napoleoniche, il Convento venne utilizzato prima come caserma per militari ed in seguito, nel secolo scorso, come carcere mandamentale, pretura, cineteatro e caserma dei Carabinieri. Per gran parte svuotato delle sue funzioni, dagli anni ’60 in poi la struttura è andata incontro ad una lenta ma progressiva fase di abbandono e degrado statico, fino all’ultimo crollo di una porzione di cornicione. Con questo primo intervento si è consolidata la struttura del complesso, restaurato i prospetti e rifatte le coperture.

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La Basilica Cattedrale di Troia (FG), capolavoro dell’arte romanica in Puglia dell’XI-XII sec. è stata interessata da una prima serie di lavori di restauro nel 2002, grazie ad un finanziamento POR 2000-2006 della Regione Puglia ed al cofinanziamento dell’opera da parte del vescovo della diocesi Lucera -Troia mons. Francesco Zerrillo. I lavori, conclusi nel dicembre del 2003, hanno riguardato il prospetto principale, la cappella dei SS. Patroni, le coperture della calotta absidale, della navata centrale e delle navate laterali, e gli interni della zona presbiterale e delle navate.  Nel 2004 è iniziata una campagna di indagini condotta dal Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione di Pisa, finalizzata alla conoscenza dei manufatti ed alla pianificazione degli interventi di restauro, consolidamento e conservazione; interventi che si sono concretizzati nel 2006, dopo un anno di lavoro con l’Università degli Studi di Basilicata, facoltà di Ingegneria e i professori ing. Nicola Masini e ing. Domenico Liberatore. Nel 2005 l’ACRI (Associazione Casse di Risparmio Italiane) nell’ambito del concorso Sviluppo Sud, hanno finanziato il completamento dei lavori di restauro dei paramenti lapidei delle navate laterali, del transetto e della struttura in mattoni facciavista del campanile. A questi si aggiunge un contributo della Comunità Montana dei Monti Dauni Meridionali nell’ambito del Programma Integrato Territoriale n.10 Asse 2 – Risorse culturali, Misura 2.1 – Valorizzazione e tutela del patrimonio culturale pubblico e miglioramento dell’offerta e della qualità dei servizi culturali. I lavori di completamento del restauro hanno avuto inizio nel mese di ottobre 2006 e si concluderanno nell’arco di un anno, restituendo il duomo completamente restaurato, a meno della zona absidale.

 

 
 

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